d. Pensavamo di averle già viste tutte in Oltrepo Pavese ma ci mancavano dei gesucristi che trasformano l’acqua in vino DOC, IGT o “BIO”. E’ l’ennesima mazzata ad uno straordinario territorio: riusciremo a superare anche questa crisi?

r. E’ davvero un ‘ennesima mazzata a livello di immagine per il nostro territorio. Sono situazioni tristi, sgradevoli sopratutto da sopportare per piccoli ma coscienziosi viticoltori come me che fanno della qualità il loro vanto. Credo che ne abbiamo viste molte ma con la volontà della stragrande maggioranza dei produttori seri, che amano il proprio lavoro, supereremo anche questa.

d. Tra gli indagati c’è anche un grande personaggio del mondo del vino: Aldo Venco. Naturalmente bisogna aspettare che le indagini facciano luce sulle sue responsabilità (può anche darsi che i campioni su cui doveva pronunciarsi fossero contraffatti). Sarebbe molto grave però se emergesse un suo coinvolgimento in questa squallida vicenda. Cosa ne pensi?

 r. Aldo Venco è sempre stato considerato un enologo serio coscienzioso non solo nella nostra zona ma anche fuori. Mi auguro vivamente sia una persona estranea a questi fatti: sarebbe una grande caduta di stile per la sua figura.

d. In Oltrepo Pavese ci sono oltre 1400 vignaioli, la gran parte dei quali  difendono, curano e rispettano la terra perché solo così sanno che possono ottenere prodotti per cui valga la pena di lottare e sbattersi. Gente spronata dall’orgoglio di mandare il giro per l’Italia e il mondo un messaggio enologico basato sulla genuinità e sulla qualità. E’ giusto che questi paghino per la bramosia di avventurieri senza scrupoli?

r. Assolutamente no. Io sono sempre in giro per l’Italia e per il mondo a spingere il mio territorio e il mio vino di punta, che ho nel cuore, il Buttafuoco e aggiungo che i produttori devono credere assiduamente che l’unica chiave di salvezza per le nostre aziende è la qualità e la trasparenza. Solo così riusciremo a dare dignità ai nostri prodotti e al nostro territorio.

d. Questo ennesimo scandalo esplode a Canneto in una delle aree più vocate per il vino di qualità dell’Oltrepo Pavese: la zona del Buttafuoco Storico, la zona dove il club del Buttafuoco Storico ha la propria sede e dove sono concentrati i più grandi vignaioli del nostro territorio; quelli presenti nelle grandi guide del vino. Secondo te potrebbe il Comune di Canneto insieme al Club del Buttafuoco Storico e a questi produttori, costituirsi in una class action per danni d’immagine contro i responsabili di questo inaccettabile vilipendio?

r. Canneto è da anni giustamente considerato uno dei comuni più vocati per la produzione di vino. Insistono su queste colline aziende che da diversi anni sono premiate dalle migliori guide italiane e mondiali, portando Canneto ad essere il comune più premiato dell’Oltrepo Pavese. Per questo i produttori, il comune di Canneto e il Consorzio del Buttafuoco dovranno unirsi per un importante operazione citando danni d’immagine ai responsabili di questa situazione disastrosa.

d. In qualità di presidente del Club del Buttafuoco Storico pensi di convocare una riunione dei soci per deliberare una comunicato di condanna di questi fatti?

r. Non credo sia necessario. Non c’è bisogno di ufficializzare una condanna che ogniuno di noi ha già fatto in cuor proprio. Credo che la risposta migliore sia quella di intensificare gli eventi che contribuiscono a far vedere che c’è anche una faccia bella dell’Oltrepo Pavese. Preferisco portare in giro il nome del nostro territorio e il nome del Buttafuoco: siamo prossimi a festeggiare con il Consorzio di Tutela il 24° compleanno del Buttafuoco Storico a Milano e li porteremo la nostra qualità, la nostra genuinità, il nostro rispetto.

d. Tu fai parte di una famiglia di vignaioli-contadini, gratificati dalla soddisfazione di contribuire a rafforzare col proprio lavoro il territorio, il borgo, le colline, il piccolo grande mondo ove sono radicate le vostre vigne e la vostra cultura, fatta di attaccamento e di rispetto per la terra. Secondo te vale ancora la pena oggi fare il contadino, il vignaiolo in Oltrepo Pavese?

r. Come potrei dire di no. Mio nonno mi ha insegnato la fierezza e la nobiltà di un lavoro pieno di grandi sacrifici ma anche di grandi soddisfazioni ed io oggi sento che non potrei fare altro.
Penso che il consumatore attento sappia che in Oltrepo Pavese ci sono anche e soprattutto viticoltori attenti alla  qualità dei loro prodotti: è anche per una forma di rispetto nei loro confronti che i contadini, i vignaioli, i custodi della vigna, devono resistere anche a quest’ennesima prova e andare avanti con la dignità che li ha sempre contraddistinti.