La Monsupello Eredi di Boatti Carlo Società Agricola, ha sede a Torricella Verzate, nel cuore vitivinicolo dell’Oltrepo Pavese.
Io arrivo qui una domenica pomeriggio e una splendida creatura di nome Laura mi riceve sull’androne di casa.
È leggiadra, coi suoi capelli lunghi e neri, la pelle bianca come porcellana, le forme armoniose che catturano il mio sguardo, non sempre fugace.
Si muove quasi danzando, mentre viene verso di me e sembra volteggiare e rimango li incantato a guardarla, rischiando di trasformarmi in un novello Francesco (Petrarca).
Laura non è la musa del poeta coronato d’alloro del Canzoniere ma Laura Boatti che, con suo fratello Pierangelo (Pier) e sua madre Carla (Dallera), conduce la Monsupello, la prestigiosa Casa Vinicola fondata nel 1893 e diventata fiore all’occhiello dell’Oltrepo Pavese, grazie al padre Carlo (Carletto) Boatti che, nel 2010, a 77 anni compiuti, ha salutato tutti ed è volato a produrre il suo straordinario “Nature” in paradiso.
Dapprima mi conduce nel cortile da dove mi mostra le vigne da cui ricava i suoi nettari.
Cinquanta ettari di filari: ad ovest quelli a bacca rossa, maggiormente esposti al sole e ad est, fino a dove arriva lo sguardo, la bacca bianca.
Poi scendo con lui in cantina, dove iniziano le degustazioni di varie cuvée base spumante, prelevate direttamente dalle vasche.
Sono quasi ammutolito per l’elevata qualità degli assaggi e rimango letteralmente senza parole quando Marco mi fa assaporare i nettari di Merlot, Barbera e Pinot Nero, traendoli con perfetta nonchalance dalle barrique in cui sono contenuti.
Per ridestarmi dallo sconcerto, mi pone tra le mani un magnum di Nature che devo tenere rigorosamente col collo all’ingiù, perché è ancora da sboccare e, in quella posizione, il deposito feccioso resta a contatto col tappo e non si sparge nel prezioso liquido.
Seguo Marco col mio trofeo in mano, fin sulla terrazza della casa padronale, dove viene effettuato il degorgement.
Appena il tappo vola via, erutta, dal collo del vitreo vulcano, un flusso di liquido spumeggiante, lo stesso che ha reso famosa la Monsupello in tutta Italia e all’estero, facendole conseguire i più importanti riconoscimenti (qualcosa come 112 medaglie d’oro).
Versa il fluido divino nei bicchieri e io deglutisco sempre più soddisfatto ma non appagato, perché non vorrei più smettere di bere.
Però Marco non è ancora pago di stupirmi e mi invita a entrare in casa dove ci aspettano altre seducenti bottiglie e sono visibilmente smanioso di farmi sedurre.
Entriamo nel salone dei ricevimenti, che è poi il regno di Laura, dove è stata imbandita una ricca tavola di eccellenze gastronomiche e inizio a danzare con lei mentre Marco tira fuori le sue pepite, tra cui uno strepitoso Nebbiolo, facendomi partecipi di un tesoro tra i più preziosi.
Guardo Laura in quegli occhi in cui si riuniscono il tramonto e l’aurora e dal cui corpo si diffondono profumi come in una sera di tempesta.
Proprio sul punto in cui la trasmutazione petrarchesca sta per compiersi, vengo salvato da Marco che mi impedisce di fare l’ultimo passo per entrare nel nirvana, richiamandomi a ben altre beatitudini che ci aspettano!
Monsupello Eredi di Boatti Carlo Società Agricola
Via San Lazzaro, 5 Torricella Verzate (PV)