Opera della pittrice Mina Carpi, di Robbio Lomellina, ideata riprendendo il piatto descritto
Spaghetti con granceola e salsa al basilico
Ingredienti
400 gr di spaghetti.
- Per il sugo di granceola: 300 gr di polpa di granceola fresca, 200 gr di pomodorini San Marzano, una nuance di peperoncino fresco tritato, 1 spicchio d’aglio, un rametto di finocchietto selvatico, 1 bicchiere di olio d’oliva e.v.100% italiano e una presa di sale.
- Per la salsa al basilico: 10/12 foglie di basilico fresco (pulite con un panno, non lavate), 1 bicchiere di olio d’oliva e.v. 100% italiano e pepe in grani macinato.
Preparazione
Mi metto in testa il corno ducale dei dogi che ho scovato in un mercatino antiquario, in onore di Pietro Ziani, eletto al soglio di Venezia nel 1205.
Il porporato amava particolarmente le granseole ma passò alla storia per essere stato chiamato a derimere la diatriba del “castello dell’amore”.
Si trattava di una piccola torre di legno nella quale erano convenute ragazze in cerca di marito e, dall’alto della quale, giovani padovani, trevigiani e veneziani lasciavano cadere fiori e frutta per conquistare la ragazza del cuore.
Quell’anno la gioventù veneziana lasciò cadere ducati d’oro! L’invidia e la gelosia scaturite, determinarono una zuffa enorme che sfociò in saccheggi e atti violenti, poi sedati grazie all’intervento del Doge.
Prima di apprestarmi a cucinare, brindo a quelle giovinette contese, con una botta di Oltrepo Pavese DOC Barbacarlo 1989 di Lino Maga, nobile e rustico, possente e dolce insieme, animoso e corposo come i focosi veneti, alle prese con i loro ormoni.
Le sonorità della musica “pop” e “rock” che s’ispirano alla musica barocca del Rondò Veneziano di Gian Piero Reverberi, mi accompagnano alla…
Esecuzione
Verso l’olio d’oliva e.v.100% italiano nella padella, con l’aglio intero, il finocchietto, il peperoncino e faccio rosolare a fuoco lento.
Aggiungo la polpa di granceola e i pomodorini San Marzano tagliati a metà sul lato lungo.
Mentre la polpa di pomodoro si imbiondisce, metto le foglie di basilico nel robot con l’olio d’oliva e.v.100% italiano e una macinata di pepe in grani: frullo fino ad ottenere una salsa che poi filtro e metto da parte.
Faccio cuocere gli spaghetti in una pentola con abbondante acqua salata, poi li scolo e li verso nella padella amalgamando con un cucchiaione.
Metto gli spaghetti nel piatto e li irroro con la salsa al basilico.
Vino abbinato:
Derthona Sterpi 2017 Vigneti Massa.
Regalo della natura messo in bottiglia da Walter Massa, il fautore del Timorasso dei Colli Tortonesi. Sterpi è un Timorasso, uno dei tre cru di Timorasso dei Vigneti Massa (gli altri due sono Costa del Vento e Montecitorio) ma da febbraio 2020 si chiamerà solo Derthona (dall’antico nome della città di Tortona), come stabilito dal Consorzio di Tutela per promuovere questo grande vitigno legandolo strettamente al proprio contesto geografico, alla propria storia e culura.
Sterpi si manifesta nel bicchiere con una complessità stracolma di pregevoli sfumature: un nerbo teso, spesso e un carattere che cresce euforicamente ad ogni beva, col profumo croccante della scorza fresca del chinotto, del fiore di zafferano, di quello affilato di uno spicchio di cipolla rossa.
C’è anche l’aroma sapido dell’alga trascinata dall’onda su una piaggia escondida ad essicarsi al sole e la fragranza di una fetta di Montebore di Mongiardino con sopra una foglietta di salvia.
La granceola o grancevola o granseola, da granso (granchio) e seola (cipolla), si sublima in questo miracolo liquido e non ti raccapezzi se convine prima bere un altro sorso o pescare ancora dal piatto: “sapore di sale, sapore di mare, che hai sulle labbra…“, come nella canzone di Gino Paoli.
Riannuso il bicchiere vuoto; tra effluvi d’ulivi e mandarini rimangono i petali del mandorlo sparsi a terra nel loro letto bianco, iridescente. Ma ancora per poco, finchè arriverà l’alta marea a portarseli via con le sue brezze e le sue schiume. La vita è bella!