Tenuta Le Fracce di Mairano – Fondazione Bussolera Branca
Non appena metto piede nel giardino della villa, il pavone apre a ventaglio le penne caudali salutandomi con una pregevole ruota.
La villa si trova sui colli di Mairano, a Casteggio, ed è stata la residenza dell’avvocato Fernando Bussolera, fondatore della Tenuta Le Fracce e di sua moglie Lina Branca (dell’impero del Fernet). Attualmente è sede della Fondazione Bussolera Branca.
Sembra una di quelle ville che si affacciano sul lago Maggiore, tra Solcio e Lesa, con lussureggianti giardini che arrivano a lambire le lacustri sponde, però è più bella perché qui c’è un roseto con più di 200 varietà di rose provenienti da tutto il mondo, una voliera con 4 coppie di pavoni e un’artistica gabbia che, fino a pochi anni fa, ospitava un leone e un ghepardo.

C’è anche un portale in legno di noce di epoca settecentesca che t’immette nel vero fiore all’occhiello di questa straordinaria residenza: la cantina della Tenuta Le Fracce, con 100 ettari di proprietà, di cui 45 vitati.
Sono venuto qui per assaggiare due grandi vini di punta de Le Fracce: il Bohemi O.P. Rosso DOC e il Landò (Riesling Renano DOC).
Ad aspettarmi, sotto il grande portico, c’è uno degli enologi della cantina: Pietro Dilernia.
Pietro, spinto dalla smania di aggiungere effetti spettacolari alla già spettacolosa cornice del posto, prima di iniziare i balletti degustativi, mi porta a visitare una collezione di decine e decine di carrozze e auto d’epoca, da restare sbalorditi.

Coadiuvato dalla sua assistente Georgiana (di nome e di fatto, poiché viene dalla Georgia), Pietro mi serve, come aperitivo di benvenuto, un magnum di Cuvée Bussolera (Extra Brut Pinot Nero, DOC), un pregiato Metodo Charmat lungo di Pinot Nero in purezza.

Entro in cantina e in barricaia e qui Pietro mi rende edotto sulla filosofia che sta alla base della produzione de Le Fracce, che si fonda solo su prodotti d’eccellenza: dieci tipologie di prodotti ma solo 200.000 bottiglie all’anno.

Una produzione limitata che fa della qualità il suo primario valore (un’Azienda Vitivinicola con 45 ettari vitati, produce, mediamente, quasi il doppio).
Incantato dalla parlantina di Pietro che non smette di descrivermi il lavoro suo e della sua Azienda, lo seguo mentre mi porta in Villa Rajna, una residenza attigua al nucleo centrale della Fondazione Bussolera Branca.
Ci inoltriamo nel giardino attraverso un percorso che si snoda di fronte alle innumerevoli voliere, con fagiani dorati e argentati di rara bellezza.
In un’enorme sala col soffitto a cassettoni e porte con stupende sovrapporte affrescate alla maniera ottocentesca, Pietro ha allestito la degustazione.
Iniziamo con una verticale di Landò (Riesling Renano DOC) delle annate 2012, 2008 e 2005.

Il 2005 è eccelso: si presenta in bocca succoso, ricco, aitante e possente come un dio greco.
E quando pensi ad un dio greco ti viene in mente subito Eros, il dio dell’amore, figlio di Afrodite e personificazione dell’armonia e della potenza creativa dell’universo che, bendato per simboleggiare la cecità dell’amore, scocca le sue frecce impregnate di bramosia e desiderio nel petto di uomini e donne. Bramosia e desiderio, proprio gli stati d’animo che suscita il Landò e dai quali mi lascio trasportare mentre passiamo al Bohemi (O.P. Rosso DOC) delle annate 2006, 2004 e 2000.
Quale bicchiere della staffa Pietro mesce un superbo Peu Moussant, uno spumante di sole uve Riesling: stupendo!
È un metodo Martinotti talmente buono che si potrebbe scambiare per un Metodo Classico.
Sull’etichetta c’è scritto metodo Charmat, in lingua francese.
A proposito di Francesi… la Tenuta Le Fracce e i suoi vigneti, sono attraversati dal 45° parallelo nord, la stessa latitudine di Bordeaux!
Tenuta Le Fracce Società agricola A.R.L.
Via Castel del Lupo, 7 Mairano di Casteggio (PV)