Vogliamo dare un senso alla FIVI, perché la FIVI un senso ce l’ha!
L’Assemblea della FIVI, fissata in seconda convocazione per le ore 14 del 9 marzo 2022, dovrà eleggere il nuovo Consiglio direttivo. I soci saranno chiamati ad eleggere i loro nuovi 15 rappresentanti.
6 di questi si sono candidati con coraggio, passione e credo sotto lo slogan “6 FIVI”.
Sono Celestino Gaspari, Pietro Monti, Simona Fino, Andrea Picchioni, Cesare Corazza e Walter Massa.
Picchioni, Massa, Corazza insieme hanno oltre cento vendemmie sulle spalle e tanta competenza, scienza e coscienza.
Sono tra i migliori rappresentanti dei loro territori: Walter Massa è il partigiano del Derthona, protagonista del rilancio dei Colli Tortonesi, Andrea Picchioni è l’artefice del Buttafuoco dell’Oltrepo Pavese e Cesare Corazza è il “Zigànt” del Pignoletto dei Colli Bolognesi.
Se eletti potrebbero portare aria nuova in FIVI per dare ossigeno ad un sistema che possa finalmente fare il salto di qualità e relazionarsi con autorevolezza e credibilità con le istituzioni, dialogare con gli altri comparti vitivinicoli, con il mondo imprenditoriale e con la classe politica.
Uno degli obiettivi del loro “manifesto elettorale” è quello di assicurare a tutti i soci di poter accedere con un proprio tavolo al Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti che si tiene ogni anno negli spazi dell’ormai storica sede di Piacenza Expo (“Tutti per uno, un Tavolo per tutti”). Se non sono sufficienti i posti è perché si è trasformato un mercato in una fiera. Mentre il mercato della FIVI è una festa a cui sono invitati tutti i Vignaioli Indipendenti d’Italia. (La vera fiera di FIVI è il Vinitaly dove, al padiglione 8, ha un grande spazio espositivo, ma non è detto che la FIVI arrivi ad avere un proprio Fivitaly).
Poi c’è l’incremento dei soci: gli omologhi della Federazione francese VIF(Vignerons Indépendants de France) sono oltre 11.000, con il 55% della superficie vitata francese.
Più numerosa è la Federazione e più ha forza per interloquire efficacemente e interfacciarsi con i commissari UE preposti.
“Non vogliamo essere alternativi ad alcun organismo che fino ad ora si è occupato di vino in Italia; sia sotto il profilo produttivo, sia burocratico e legislativo” dice Walter Massa e aggiunge: “Noi Vignaioli italiani fino ad oggi, abbiamo marciato solidali esclusivamente con la nostra bottiglia di vino prodotta con naturale intelletto. Pur non mettendo in discussione l’indipendenza intellettuale, di coltivazione, produttiva, di stile e di mercato, oggi è indispensabile un referente forte e preparato che faccia da collettore a tutti i problemi che nascono nella vigna e durante tutto il percorso, fino al consumatore finale. Le leggi proibizionistiche mettono vino e alcol sullo stesso piano criminale e le ore ed ore da dedicare alla burocrazia vanno a scapito del tempo, impiegabile altrimenti in vigna. Dobbiamo essere forti per sederci ai tavoli della UE e fargli capire che devono cominciare a considerare nel giusto modo i 4000 anni di civiltà del vino e dare dignità a chi popola e vive le colline del vino. Anche al tavolo di concertazione presso il MiPAF (Ministero Politiche Agricole e Forestali) bisognerà sfruttare maggiormente la personalità giuridica della FIVI ed essere propositivi, suggerire spunti ai politici per affrontare e risolvere le problematiche grandi e piccole del vignaiolo”.
E Cesare Corazza aggiunge: “Vogliamo una nuova FIVI, costantemente pronta a rinnovarsi. Deve diventare un soggetto determinante all’interno delle politiche vitivinicole del nostro Paese, essere sempre pronta al confronto e non avere alcuna preclusione ideologica accettando anche un allargamento della base dei soci purchè aderenti alla filosofia della Federazione. La FIVI che ho in mente dev’essere più unita e indipendente. L’indipendenza, prima di tutto, significa maturità e la maturità è anche la responsabilità di dimostrare sempre di essere autentici artigiani. Mi candido perché voglio rappresentare tutti quelli che una delegazione non ce l’hanno e molto spesso vengono tenuti fuori dalle informazioni. Sono per una FIVI battagliera nel difendere il vino e il lavoro dei vignaioli. Mi voglio battere anche per assicurare ad ogni socio della FIVI di avere un posto al nostro storico Mercato dei Vini. Se ci stringiamo e miglioriamo gli spazi, uniamo i padiglioni con artisti e spettacolo, ci stiamo tutti e Piacenza può veramente diventare un luogo del vino per una settimana intera”. E, parafrasando Vasco, aggiunge: “Voglio una FIVI esagerata, spericolata e di quelle FIVI fatte così.”
Per Andrea Picchioni “La tutela dei vignaioli e, di conseguenza, dei consumatori non può più essere rimandata. E’ necessario mettere insieme le forze e lottare sotto l’egida di una FIVI, che rispetti sempre di più la terra, il lavoro dei contadini e soprattutto il vino. Dobbiamo percorrere la nostra strada sempre più uniti, prendendo le distanze da chi vuol imboccare scorciatoie. I 15 consiglieri FIVI che saranno eletti, ci dovranno mettere la faccia ed essere sempre rintracciabili sia telefonicamente sia in via telematica. Rappresentare la FIVI dovrà essere un onore e un onere che merita sacrificio per guadagnarsi la fiducia ed essere meritevoli del mandato ricevuto”.
Il manifesto “6 FIVI” ha in programma anche una serie di tappe per una FIVI più preparata e competente: TEP (Tavolo Enologico Permanente), TAP (Tavolo Agronomico Permanente) e OEP (Osservatorio Economico Permanente).