“Vota un vignaiolo spiritoso e un nuovo spirito governerà FIVI”
(parola di Walter Massa)
Ultima riunione FIVI: Pietro Monti, Lorenzo Cesconi, Gianluca Morino, Andrea Aniello, Luigi Maffini, Stefano Pizzamiglio, Andrea Pieropan, Diletta Nember, Ludovico Botti Ermes Pavese, Stefan Vaja
Giovedì 13 febbraio 2025 si terrà, presso l’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola (BO), l’Assemblea dei Soci FIVI per l’approvazione del rendiconto finanziario 2024, del bilancio preventivo 2025 e l’elezione del nuovo Consiglio Direttivo che, come previsto dall’Articolo 16 dello Statuto, sarà composto da 15 (quindici) membri eletti dall’Assemblea.
Per questi 15 posti di Consigliere si sono candidati 21 vignaioli: Stefan Vaja (Alto Adige), Laura Pacelli e Fabio De Beaumont (Calabria), Rita Babini e Stefano Pizzamiglio (Emilia Romagna), Ludovico Maria Botti (Lazio), Alessandro Starabba (Marche), Gianluca Morino, Luca Aimasso, Camillo Favaro e Pietro Monti (Piemonte), Francesco Mazzone (Puglia), Carmela Pupillo (Sicilia), Ettore Ciancico (Toscana), Clementina Balter (Trentino), Ninive Pavese (Valle d’Aosta), Désirée Pascon Bellese, Maurizio Favrel, Giovanni Ederle e Andrea Pieropan (Veneto), Valeria Radici (Lombardia).
Oltre alla mancata candidatura di Lorenzo Cesconi (Trentino), presidente uscente, che l’aveva preannunciata al Mercato dei Vini di Bologna lo scorso 25 novembre, balza all’occhio che non si ricandidano neppure i vicepresidenti uscenti, Diletta Cavalleri (Lombardia) e Luigi Maffini (Campania).
Se si esclude Rita Babini (Emilia Romagna) che si ricandida, l’ultima gestione FIVI è quasi completamente cancellata, dopo un triennio tormentato da una lunga fila di dimissioni: Luca Ferraro (Veneto), Monica Raspi (Toscana), Francesco Maria De Franco (Calabria) e malumori da parte di numerosi altri consiglieri.
Questi 21 candidati, sono tutti quanti vignaioli etici, rappresentano degnamente tutto il territorio vitivinicolo italiano, hanno volti noti, sono rintracciabili sia telefonicamente sia in via telematica, coltivano la vigna, ne trasformano le uve, creano benefici al paesaggio, alla cultura, al turismo e affrontano i mercati con l’obiettivo di una crescita che possa contribuire anche a migliorare l’immagine del vino italiano.
Tanto per citare alcuni nomi tra i più rappresentativi: Gianluca Morino, uno dei fautori della DOCG Nizza, Valeria Radici titolare di Frecciarossa, una delle Aziende più prestigiose dell’Oltrepo Pavese, fondata nel 1919, Andrea Pieropan, primogenito di Leonildo, ovvero la storia del Soave, Ninive Pavese, con il padre Ermes e il fratello Nathan, coltiva le vigne più alte d’Italia, Camillo Favaro, personaggio estroverso impegnato come vignaiolo nella sua cantina nel Canavese e creativo specializzato in comunicazione e design per aziende vinicole.
E’ tutta gente che non si tira indietro se prende una responsabilità e i quindici di loro che saranno eletti avranno autorevolezza e credibilità per relazionarsi con le istituzioni, dialogare con gli altri comparti vitivinicoli, con il mondo imprenditoriale e la classe politica per portare la FIVI sempre più in alto.
La FIVI è nata per essere un valore, un valore in più per il mondo agricolo, per l’Italia, per l’Azienda, per il Vignaiolo e i consiglieri che saranno eletti lo incrementeranno notevolmente.
Walter Massa, uno dei fondatori e traghettatori, chiama a raccolta gli oltre 1700 soci, provenienti da tutte le regioni italiane e lancia loro un messaggio:
“Noi vignaioli spiritosi…il nostro vino, ottenuto con la nostra uva, trasmette nel mondo lo spirito del nostro territorio.
Lo spirito è il nome popolare di una molecola demonizzata, una molecola che accompagna da sempre l’umanità, una molecola fondamentale per la nostra vita, il nostro piacere, il paesaggio, la cultura dei nostri nonni, l’economia di tutti.
Vota un vignaiolo spiritoso e un nuovo spirito governerà FIVI, uno spirito agricolo inondera’ l’italia”.